Rafano in Cucina
Moltissimi sono i modi in cui il rafano può essere utilizzato in cucina e notevoli sono le sue proprietà; questa particolare radice dal sapore acre e piccante contiene infatti vitamina C, vitamina B1, acido ascorbico, zuccheri, aminoacidi e pectine.
Presso alcune tradizione culinarie si riconosce l'uso del rafano in polvere, ossia essiccato e ridotto ad una sottile polvere per arricchire e valorizzare l'aroma delle pietanze.
Più diffuso è invece l'utilizzo del rafano fresco grattuggiato o tagliato finemente.
Il suo caratteristico sapore dolce, lievemente piccante ed acre e fortemente aromatico ne fanno un ingrediente perfetto per insalate e panini o per essere unito in numerosi composti salati cucinati poi a mo' di tortino.
Grattuggiato, il rafano può anche essere grattuggiato fresco sopra alla pasta con ragù come vorrebbe una famosa tradizione Potentina.
Affettato, magari alla julienne, il rafano si sposa perfettamente anche all'interno di insalate fresche.
Cotto, invece, il rafano si sposa perfettamente con altre verdure "della terra" come patate, barbabietole, legumi o sedano il cui forte sapore si sposa perfettamente con quello della radice.
La lavorazione più diffusa porta invece la radice del rafano a divenire un ottima salsa da sposare con carne bollita, pesce affumicato o frutti di mare.
In questo caso, la radice viene macinata fino ad ottenerne una pasta più o meno omogenea e vengono successivamente aggiunti aceto e pangrattato.
Questa particolare salsa dal sapore lievemente piccante viene utilizzata in numerose cucine tradizionali del centro e del nord europa.